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E ora S C R I V I !
No, non mi importa se hai fame o sei stanco. Ho detto SCRIVI! Potresti avere una voragine al posto dello stomaco o stare per crollare sulla tastiera dalla stanchezza, con gli occhi che si chiudono e le palpebre pesanti come macigni, tanto è lo sforzo che devi compiere per tenerle alzate.
Non mi frega niente se non ha l‘ispirazione! Sai almeno cosa sia l’ispirazione? Giovane arrogante che non sei altro. Tira fuori qualcosa di sensato e accettabile, ora, senza dire cazzate. Che c’è? Quel foglio bianco ti incute soggezione? Pensi che l’articolo si scriva per magia da solo? Muovi le dita e datti una mossa, hai fino alle 6 di domattina.
E sai che c’è? Te ne puoi anche andare se pensi che tutto questo non abbia senso. Io non sono qui a perdere tempo con uno come te, che si lamenta per ogni difficoltà, che non cerca di superare i suoi limiti, ma si adegua ed esegue i compitini. Come se fossero sufficienti quattro parole grammaticalmente corrette e scorrevoli a destare un’emozione!
Mi lanci sguardi infuocati. Mi vuoi sfidare? Bravo, non attendevo altro che questo.
SMUOVERE QUELLA TUA CAZZO DI COSCIENZA.
Ah sei sorpreso dalle mie parole. Che c’è, non sai affrontare un attacco? Ritieni che il tuo racconto sia un manoscritto incredibile, innovativo… la grande novità che tutti sognavano?
SVEGLIATI, ragazzo!
Di gente come te, ne ho vista passare a bizzeffe da qui. Si presentavano alla mia porta spavaldi, sicuri che la loro fosse l’opera del secolo, un masterpiece. Entravano senza bussare, decantavano la trama come menestrelli, tessevano le lodi del loro stile, unico, perfetto per il grande pubblico di lettori commerciali. E poi? Poi quando qualcuno abboccava il libro andava in stampa, centinaia di copie, pubblicità e tour organizzati in pompa magna. Lo scrittore del momento, il libro di successo, tradotto in 12 lingue. Grandioso, strepitoso! Lo sogni anche tu la fama, non è così?
E poi? Cosa ne resta del successone? Dello scrittore ospitato ovunque?
Ti svelo un segreto, ragazzo. Ascoltalo bene.
Non basta un libro, non basta far presa come una ventosa sul pubblico una volta sola perché sgonfiato l’esordio d’impatto e dimenticata la pubblicità,
resti solo tu insieme alle parole.
E vedi, se non hai TALENTO, quello vero, autentico, quello che ti fa sputare sangue e non dormire la notte, nel caos che ti si era creato attorno, potresti aver smarrito
l’ESSENZA di te.
Quella cosa lì che hai dentro e preme per uscire fuori, attraverso le parole.
Quella cosa che quando ti prende, non puoi far altro che arrenderti a lei, anche se ti fa soffrire, incavolare, ammattire, piangere e urlare.
Quella cosa lì che ruggisce come un leone e diventa mansueta con due carezze.
Quella cosa lì che quando non ha voglia di presentarsi, ti tiene sulle spine, con un desiderio viscerale di scrivere. Come quando stai per raggiungere l’orgasmo e preghi, piangi, implori che arrivi e ti trovi a spingere con tutto il corpo verso quella sensazione così totale e assoluta da singhiozzare e invocarla.
Quella così lì da cui nascono le emozioni più autentiche.
Quindi adesso rimboccati le maniche e SCRIVI.
Il talento va alimentato, curato, cullato, spronato.
Se tu sei il primo a non credere in ciò che sei, in ciò che scrivi, come possono gli altri darti credito? Non essere arrogante e non dipingerti per chi non sei perché la tua vera natura uscirà comunque allo scoperto. Se ti limiti, se cerchi di nascondere o mozzare la tua essenza per piacere al pubblico, risulterai inconsistente.
Voglio l’articolo sulla mia scrivania entro le 6.
Ilaria Severino