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A inizio giugno è uscito il nuovo libro di Sophie Kinsella, Dov’è finita Audrey?.
Ho letto molti libri di questa scrittrice, dalla serie di I love shopping a Ti ricordi di me?, La regina della casa, Ho il tuo numero, La ragazza fantasma e altri ancora.
Per cui quando nella vetrina della libreria ho visto l’ultimo romanzo con la copertina rosa con un disegno carino, la prima cosa che ho pensato è stata: lo voglio! Senza nemmeno sapere di cosa si trattasse, ma fidandomi dell’autrice (cosa che solo con pochi scrittori faccio).
Quando ho dato una scorsa alla trama per la prima volta, devo ammettere che fossi scettica. Non si tratta della “solita” storia, in cui la protagonista è una giovane donna alle prese con la propria vita: dietro alla facciata che queste ragazze si costruiscono, si celano delle ferite profonde, storie non banali, raccontate con molta ironia e un ritmo brioso. Il lettore si lascia trasportare dalle buffe scene, dagli imprevisti, dal susseguirsi di eventi.
In questo caso invece la protagonista, sempre al femminile, è una ragazzina adolescente, Audrey. Ha 14 anni ed ha vissuto una brutta esperienza a scuola ad opera di alcune compagne di classe; abita con la famiglia: un fratello di 15 anni ossessionato dai videogiochi, un fratellino di 4 anni un po’ svampito, la madre iperprotettiva e nevrotica e il papà.
Ho naturalmente comperato il libro, non potevo aspettare che venisse inserito nel catalogo della biblioteca!
Ero curiosa di capire e vedere come la Kinsella avesse affrontato tematiche molto attuali e delicate, soprattutto dal punto di vista di una adolescente. Ogni personaggio è creato ad hoc e nell’insieme si dipinge un quadro di una famiglia un po’ strampalata, ma che non si discosta molto dalla realtà
Lavorando con ragazzi della stessa età di Audrey, adolescenti e preadolescenti, questo libro mi ha fornito una prospettiva diversa da cui osservare i comportamenti e le dinamiche sia famigliari che relazionali che possono mettersi in atto.
Le tematiche che vengono poste in risalto sono il bullismo tra ragazze, in particolare in ambiente scolastico, la dipendenza da videogiochi, l’utilizzo di internet da parte degli adolescenti, l’ansia, gli attacchi di panico, l’amore, le relazioni interpersonali, il rapporto con i genitori, le nevrosi, la terapia psicologica.
Il tutto è descritto con il linguaggio e la mentalità della ragazzina: le spiegazioni degli eventi, le sensazioni, le dinamiche interne ed esterne sia a lei che alla famiglia.
La Kinsella non ha perso il suo stile caratterizzato da humor, ritmo brioso, linguaggio semplice e colpi di scena.
Mi è piaciuto molto il modo con cui ha affrontato il tema degli attacchi di panico, con la spiegazione di come funziona il cervello e di che meccanismi scattano in alcuni momenti. Il lettore è portato ad affidarsi ad Audrey, alle sue emozioni, alla sua fatica ad affrontare alcuni argomenti che ancora la sconvolgono e per questo non vuole parlarne. Solo nel dispiegarsi della storia, lei riesce a far emergere i fatti che ha vissuto, seppur restando sul vago.
Anche le fasi della terapia della ragazza sono ben strutturate: la frustrazione che Audrey prova nel faticare a raggiungere una “normalità” perduta, i piccoli successi ottenuti, le battute d’arresto, le sconfitte… Mostrano come una persona, che sia in una fase delicata della propria vita o già adulta, debba lavorare per riuscire a crearsi un equilibrio adatto a sé. Nel momento in cui si subisce un trauma, la mente e il corpo possono reagire in modi differenti e sconvolgere l’esistenza fino ad allora creduta tranquilla.
Audrey riesce ad uscire dal bozzolo protettivo che si è creata attorno, grazie anche all’amore: l’incontro con Linus le dà la forza per provare a fisarsi nuovamente delle persone e a correre il rischio. Le sfide divertenti che lui le propone, sono per Audrey vere e proprie montagne da scalare. Attività che quotidianamente si affrontano senza pensieri, come andare al parco o in un bar, ordinare un frappè, per lei sono diventate missioni quasi impossibili da compiere. Grazie alla sensibilità e alla vicinanza del ragazzo tuttavia iniziano ad assumere sfumature diverse, più magiche. Perché si sa, l’Amore può smuovere anche le montagne…
L’importante è riuscire a trovare la forza e il coraggio dentro di sé per affrontare i propri draghi!
Ecco un capitolo del libro: Audrey spiega il funzionamento di una parte del cervello e di ciò che accade quando siamo in preda alla paura.
Buona lettura!
Ilaria