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È ogni volta un’emozione nuova e diversa vedere pubblicato qualcosa di mio.
Sfiorare con le dita le pagine traboccanti di parole di cui ne sono l’Autrice.
Diventare consapevole che sono degne di trovare posto in antologie.
Accogliere con immenso piacere e gioia che dei comitati di giuria di diversi concorsi abbiano selezionato proprio le mie parole tra le centinaia di opere pervenute.
Significa che attraverso il magico concatenarsi di parole volto a creare universi sempre nuovi, riesco ad emozionare.
Sono legata ad alcuni racconti o poesie in modo particolare: ricordo l’esatto momento in cui li ho creati. In lunghe notti bianche oppure tra le lacrime; in calde serate d’estate o in gelide mattine d’autunno. Posso risentire le emozioni che hanno fatto sgorgare le parole e quella sensazione che mi cattura e mi fa dimenticare ogni cosa attorno a me, tranne una muta consapevolezza della carta e della biro e dell indolenzimento alla mano. Dalla mia anima si riversa sulla carta l’universo melodioso che mi gravita dentro.
E Selene… Lei è uno di quegli scritti che m’appartiene.
Ricordo il momento in cui l’ho buttato giù, ciò che ne è preceduto e ciò che ne è seguito.
Tutto d’un fiato.
È nata così, come se fosse sempre esistita dentro me da un certo punto in avanti e dormiente attendeva d’essere risvegliata.
Un abbraccio,
Ilaria Severino