Com’era quella canzone? Ricordo solo un verso che mi ronza in testa:
“Confusa e felice“.
Come mi sento? Confusa di certo.
Provo un guazzabuglio di emozioni e sinceramente non so se ho voglia di srotolarle. Una volta tanto mi accontento della tavolozza intrisa di colori mescolati: perché cercare di separarli se ciò che sento non mi nuoce?
In fondo non esiste solo il Rinascimento, ma anche l’Impressionismo, l’Astrattismo… Per cui non importa no?
E Felice?
No, non sono felice, solo Serena. Tranquilla. Finalmente. Per cui va bene così no?
E’ meglio lasciare che gli eventi seguano il loro corso.
D’altronde non posso mutare all’improvviso i miei sentimenti e il tempo del Cuore non ticchetta impaziente.
Anzi, il mio va a rallentatore: ha impiegato anni a “dimenticare” e andare avanti; non credo proprio che ora nel giro di quanto? Una settimana, sia già pronto per ripartire. Considerato che ciò che provo non è al 100%. E’ in trasformazione, ma… Non ho nemmeno voglia di pensarci, di interrogarmi e ufff
Da un lato vorrei tanto, davvero tanto, dar retta a quell’istinto insensato che mi spinge a tornare laggiù…da lui… pur conoscendo la realtà e i suoi pensieri. Perché ciò che ho provato in quell’istante mi ha aperto il cuore e ho sentito, ho sentito!, ciò che eravamo e non saremo mai.
Dall’altro so che è giusto così, che la mia vita è qui e qui devo stare e costruire. Sento che devo coltivare quell’amicizia un po’ particolare che si sta rafforzando ed evolvendo, piano. Qui io sono a mio agio e esattamente nella mia totalità: nel male e nel bene. A differenza di lui, che mi conosce a distanza e non mi ha mai visto né assaggiato nei momenti peggiori di me o nel dolore.
In realtà se potessi avere entrambe le cose nella stessa persona, sarebbe fantastico!
Tuttavia non devo scegliere.
Da un lato una situazione si è sistemata e dall’altro non si è mossa più di tanto.
“Lo scopriremo solo vivendo”
Ila